Songs of the Plains

Colter Wall

Pubblicato il 12/10/18 su La Honda Records - RCA Records
Artisti principali: Colter Wall
Genere: Country

Disponibile in

16-Bit/44.1 kHz Stereo

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La copertina dell’album di Songs of the Plains dice tutto. Con Colter Wall, non c’è pericolo di farsi fregare con la merce ed è facile immaginare cosa tirerà fuori la radio a galena. Prima di tutto un nome con un certo impatto. Colter Wall! Poi la sua faccia, con la barba fin sulle guance, che fa anch’essa il suo effetto. E quello Stetson nero. Nelle orecchie, una country rustica e una scrittura già matura che va dritta al cuore. A soli 23 anni questo canadese dalla voce da vecchio cowboy sciupato dagli anni e il Jim Beam sofisticato sembra provenire da una certa età dell’oro del genere. Insediato nel Kentucky profondo, Colter Wall è già stato il gruppo spalla di Lucinda Williams e Margo Price, ha già ricevuto la benedizione urbi et orbi di Steve Earle e piazzato la sua Sleeping On The Backtop nella colonna sonora del film Comancheria (Hell Or High Water), il thriller di David Mackenzie… Nel maggio del 2017, il suo primo album prodotto da Dave Cobb aveva fatto colpo. Nessuna cesellatura, niente effetti, ma qualcosa di diretto, di nudo! Colter Wall suonava una dopo l’altra le sue canzoni, solo alla chitarra acustica. Un’indigenza totale per fare emergere con più forza degli scritti in sintonia con la musica. Ha avuto inoltre il buon gusto di metterci una cover del brano Fraulein di cui Townes Van Zandt propose una versione mitica nell’album The Late Great Townes Van Zandt… Un anno dopo non è cambiato niente. E tanto meglio. Con una voce da baritono, Wall fa sempre dannatamente pensare a Fred Neil, Woody e Arlo Guthrie quando non assomiglia a Johnny Cash. Nuovamente prodotto da Cobb, con Lloyd Green alla pedal steel, Chris Powell alla batteria e l’armonicista di Willie Nelson, Mickey Raphael, questo secondo album include canzoni originali e cover, di Calgary Round-Up del cantante di yodler Wilf Carter e Wild Dogs di Billy Don Burns. Ma Songs of the Plains è anche una lettera d’amore scritta alla sua patria. «Nel corso dei miei giri negli Stati Uniti e in Europa questi ultimi anni, puntualizza il giovane cantautore, mi sono accorto che le persone nel mondo non conoscevano nulla del Canada. Quando si parla di Saskatchewan, nessuno sa dove si trova! Uno dei motivi principali è il fatto che ci abiti davvero poca gente. È un posto deserto quindi è logico che nessuno lo conosca. Ma è casa mia e quindi è naturale che per me sia appassionante. E con questo disco, volevo davvero che la gente prendesse in considerazione il nostro patrimonio e la nostra cultura occidentale». Non ci resta che chiudere gli occhi e lasciarci cullare dalle sue storie rurali e semplici. Da quei viaggi che la voce e le parole di Colter Wall disegnano alla perfezione. © Marc Zisman/Qobuz

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