Kebrada

Approfondimenti

Djam Odja, con i suoi arrangiamenti di ispirazione cubana: la tanto attesa coladeira d’apertura non è un esatto indicatore del seguito di questo Kebrada. Il secondo album di Elida Almeida, che, con il titolo, rende omaggio al paese che l’ha vista nascere sull’isola di Santiago, è caratterizzato da una grande varietà di stili e ambientazioni. L’ascoltatore è nuovamente invitato a sgranchirsi le gambe su un funana (Sapatina o Grogu Kaba) o su una tabanka (Bersu d’Oru), ma è anche chiamato a lasciarsi stregare dalle mille sfumature della voce della giovane cantante di Capo Verde. Passando da un registro infantile a degli accenti rauchi e sensuali nello stesso pezzo Nha Raina, il suo canto diventa limpido e sognante in Forti Doro, con arrangiamenti addolciti dal violoncello di Vincent Segal o in Ilia Mundu, che accoglie le ultime note di fisarmonica del compianto Régis Gizavo. Un disco accattivante che rinforza la credibilità di una delle più convincenti eredi di Cesaria Evora. © BM/Qobuz