Heaven Upside Down

Approfondimenti

Chi ha ancora paura del grande lupo cattivo Manson? Più nessuno, è evidente, ma bisogna anche riconoscere che, dai tempi del suo clamoroso debutto quasi vent’anni fa, con la sua valanga di polemiche, diverse cose sono cambiate. La musica, la sua come quella dei gruppi o degli artisti più estremi, ha come perso il potere di terrorizzare le masse. In più di 25 anni, l’uomo ha provato di tutto o quasi, al patì del suo grande amico Trent Reznor, altra entità malvagia d’altri tempi. Ha provato prima a basarsi più sul consenso, poi ad essere più avanguardista, ma probabilmente ha pagato molto cari gli anni delle provocazioni. Poche cose sono davvero rilevanti nella sua impressionante discografia, ma non possiamo dire che ascoltiamo tutto ciò che fa con lo stesso rispetto che abbiamo per la maggior parte dei musicisti dello stesso movimento, Reznor in testa. Eppure, The Pale Emperor (2015) lo ha consacrato nuovamente ai vertici della gerarchia e questo decimo album affonda il chiodo (sulla croce?) nella stessa direzione. Equazione difficile, qualora ve ne fosse, e il principale problema è quello di ritornare ad una “musica futurista del passato” senza dare l’impressione di riscaldare una minestra la cui data di scadenza è giunta al termine da molto tempo. In pratica, il sedicente God of Fuck vuole innanzitutto ricordare in modo palese e vendicativo la vera e propria rivoluzione che ha condotto con Portrait Of An American Family e Antichrist Superstar. Quasi la metà di questo Heaven Upside Down, con JE$U$ CRI$I$ o We Know Where You Fucking Live chiamati ad aggiungersi ai numerosi classici mansoniani, avrebbe potuto essere integrato nelle prime produzioni. Per il resto, ritorna quasi umilmente sulle sue prime emozioni musicali più rock (Tattooed In Reverse, Blood Honey, Threats Of Romance) in cui conduce alcune, troppo rare, sperimentazioni (Saturnalia, SAY10). Ma, nella totalità e ancora più del suo precedente, Heaven Upside Down è l’album di un Manson più umano e artefice del suo destino. Cosa di cui abbiamo dubitato più di una volta in questi dieci anni passati. Potremmo anche aggiungere “più equilibrato”, anche se lui stesso lo prenderebbe come. un insulto. Il suo compagno Tyler Bates ha dato molto in questo aggiornamento riuscito, essendo un compositore chitarrista che ha una forte esperienza nell’audiovisivo (gli dobbiamo la colonna sonora di di un sacco di serie tv, videogiochi e film tra cui Killer Joe, Punisher, Guardians Of The Galaxy, John Wick, Californication, Salem…). Manson sembra essere in buone mani e non possiamo che augurarci che duri. © JPS/Qobuz