Que corra el aire

Approfondimenti

Dopo un omaggio a Dalida, uno in francese e uno in spagnolo, Luz Casal torna con un album prevalentemente pop-rock con qualche incursione country (Miénteme al oído), reggae (Dias Prestados) e bolero (Quise olvidarte). Alla produzione troviamo l’ex bassista del gruppo indie rock barcellonese Standstill, Ricky Falkner, che ha organizzato le registrazioni in diretta, con alcune figure del rock spagnolo come i chitarristi Jairo Zavala (Depedro) e Diego García (El Twanguero) o ancora il tastierista (Rhodes, Hammond e fisarmonica) proveniente dall’ambiente della musica per film, Josep M. Baldoma. Sul banco dei cantautori siedono, uno accanto all’altro, alcuni rappresentanti della nuova musica spagnola, tra cui Cristina Plaza del gruppo Clovis (Quise Olvidarte) e qualche fedele amico della diva, come il pittore e paroliere Pablo Sycet (Días prestados) e il chitarrista e produttore Javier Monforte, autore del brano eponimo insieme alla padrona di casa. Luz Casal firma vari altri testi, tra cui il personalissimo Meu Pai ‒ omaggio a suo padre da poco scomparso ‒ e chiude questo album sincero e senza orpelli su una nota nostalgica citando i versi di Amores di Mari Trini, figura femminile fondamentale della canzone spagnola degli anni’70/’80: «Amores se van marchando Como las olas del mar (Gli amori se ne vanno come le onde del mare)». © Benjamin MiNiMuM/Qobuz Marzo 2018