The Nude Party

Approfondimenti

Eco a voi il 45.879° gruppo garage! Uno dei quelli che passa più della metà dell’anno sui palchi di locali sconosciuti ai quattro angoli degli Stati Uniti… Ma siccome il primo album di questo ennesimo gruppo battezzato Nude Party è prodotto da Oakley Munso (il batterista dei Black Lips per intenderci), ci si dice che tendere l’orecchio non è forse una cattiva idea… Ecco dunque una banda di studenti accasciati sui banchi dell’Appalachian State University di Boone nella Carolina del Nord, che si riprendono solo quando collegano gli amplificatori. Sei patiti di rock anni ’60 che non vogliono inventare nulla di nuovo ma soltanto far risuonare le tavole della legge rock’n’roll a colpi di chitarre leggermente distorte, di ritmica preistorica e di organo vintage… E siccome hanno le orecchie bene aperte, Patton Magee, Austin Brose, Connor Mikita, Alec Castillo, Shaun Couture e Don Merrill non hanno paura di aggiungere un po’ di pop psichedelico qua e un po’ di country rock là. Il jukebox dei Nude Party è bello ricco: si spazia dai Modern Lovers ai Velvet Underground ai primi Stones, e ancora Pink Floyd del periodo Syd Barrett, Flying Burrito Brothers e mille altre leggende del secolo scorso. Insomma, c’è tutto il necessario per far impazzire i fan di Black Angels, Ron Gallo, Growlers, Strange Boys, Allah-Las e via dicendo. © Marc Zisman/Qobuz