Essais / Volume 2

Approfondimenti

Alla fine è più che il suo giardino segreto. Una sorta di necessità. È senza dubbio il suo ossigeno. E sappiamo bene come va a finire senza ossigeno… Insomma il trio pianoforte/basso/batteria è visceralmente radicato nel DNA di Pierre de Bethmann. Ennesima prova con il secondo volume dei suoi Essais, due anni e numerosi concerti dopo la comparsa del primo episodio, nel 2015. Con il contrabbassista Sylvain Romano e il batterista Tony Rabeson, l’ex dei Prysm esplora nuovamente diverse tradizioni musicali, presentando le scelte di ciascuno con diverse opzioni di arrangiamenti. Culmine di delicatezza e di groove padroneggiato, Essais / Volume 2 raccoglie riletture di brani selezionati tra il 1707 e il 1985, scritti da diversi compositori originari delle due sponde dell’Atlantico. Qui Eric Dolphy incontra tanto Ravel quanto Alain Goraguer, il Canto dei partigiani, Haendel, George Shearing e perfino Laurent Voulzy. Il pianoforte di Pierre de Bethmann è sempre più bello. La radicalità ritmica degli anni dei Prysm sembrano un lontano ricordo quando si ascolta la sua interpretazione di un classico come I Remember You. Un’altra epoca, un’altra musica, un’altra necessità. La scienza dello swing e del suono ha raggiunto qui un vero e proprio culmine di raffinatezza. Come se si trattasse di una parentesi incantata per arrestare la velocità vana di quest’epoca. Essenziale dunque… © MZ/Qobuz