Castelnuovo-Tedesco: Cello Concerto & Transcriptions

Approfondimenti

Dagli anni Venti in poi, Castelnuovo-Tedesco si trovò a stretto contatto col violoncello, perché accompagnò in recital un gran numero dei più celebri solisti del suo tempo: Casals, Feuermann, Földesy, Cassadó e in particolare Pjatigorskij. Quest’ultimo commissionò al nostro compositore un concerto: un’opera di grande portata come il violoncellista stesso, dall’intenso virtuosismo, capace di esaltare tutte le sue capacità. La prima fu realizzata nel 1935 dal dedicatario sotto la direzione di Toscanini; è un altro grande solista, Brinton Averil Smith, a suonarla qui, in diretta e in concerto. A complemento di programma, Smith si propone di farci scoprire alcune trascrizioni firmate sempre dallo stesso Castelnuovo-Tedesco e indirizzate a Pjatigorskij: ad esempio le grandi arie per baritono trascritte per violoncello, estratti del Don Giovanni, delle Nozze di Figaro e del Barbiere di Siviglia, qui riscritte per violoncello e pianoforte. “Riscritte”, sì, perché si tratta di qualcosa in più di una semplice trascrizione – piuttosto una ri-composizione, in cui il virtuosismo è distribuito in parti eguali fra violoncello e pianoforte. Sempre per lo stesso effettivo, ma molto più insolite, sono le due trascrizioni basate su Ravel: Alborada del gracioso e La valle delle campane, ma in questo caso specifico Castelnuovo-Tedesco ha scupolosamente rispettato il testo, e non ha aggiunto né una nota né un’armonia che non fossero di Ravel. Eppure, il risultato è del tutto nuovo e stupefacente. © SM/Qobuz