Black Coffee

Approfondimenti

Allarme incendio! Riunire nella stessa stanza Beth Hart e Joe Bonamassa è l’incubo di tutti i pompieri del pianeta. Veri e propri piromani della nota blue, questi due si divertono come pazzi dalla data del loro incontro nel 2010. La californiana con la sua voce da pantera soul e il newyorkese in veste di epilettico della chitarra elettrica mettono insieme forze fatte per capirsi. E il loro tandem è probabilmente la cosa più ispirata che sia successa al blues rock da secoli come lo conferma questo terzo album in studio dopo Don’t Explain (2011) e Seesaw (2013). Come di consueto, la voce di Beth Hart è una sorta di calamita inarrestabile, attira a sé ogni parola, ogni frase, ogni ritornello… Un canto intenso che trova nell’esecuzione di Joe Bonamassa IL partner da sogno. Quanto al repertorio rivisitato per questo Black Coffee, registrato in cinque giorni nello Studio at the Palms di Las Vegas nell’agosto del 2016 (con il batterista Anton Fig, il sassofonista Ron Dziubla e Paulie Cerra, il trombettista Lee Thornburg, il tastierista Reese Wynans, il bassista Michael Rhodes, il chitarrista Rob McNelley e le coriste Mahalia Barnes, Jade Macrae e Juanita Tippins), la semplice lettura dei nomi basta a valutare il buon gusto del binomio: Edgar Winter, Etta James, Ike Turner, Ella Fitzgerald, Lil’ Green, LaVern Baker, Howlin’ Wolf e Lucinda Williams. © CM/Qobuz