Ventriloquism

Approfondimenti

Nel corso dei suoi album, abbiamo velocemente capito che Meshell Ndegeocello era qualcosa di più di una semplice Principessa. Troppo facile non associare alla stupefacente cantante, bassista e cantautrice il modello femminile del defunto genietto di Minneapolis… Da più di un quarto di secolo, la sua alchimia tra jazz, soul, rock, pop, funk, new wave e hip-hop è perfetta, vera e propria torta alla crema di solito indigesta per i suoi colleghi. Con lei, Free as a bird non è mai stata così vera. Logico, visto che è il senso che le dà Ndegeocello in swahili… La sua annata 2018 sembra un ritorno alle origini del groove, dato che Meshell si diverte nel rivisitare canzoni dei maestri del genere (Prince, TLC, George Clinton, Tina Turner, Janet Jackson, Sade) e di nomi a volte dimenticati (Force MDs, Lisa Lisa & Cult Jam, Surface, Al B. Sure!).

Registrato a Los Angeles in compagnia dei suoi affezionati Chris Bruce (chitarra), Abraham Rounds (batteria) e Jebin Bruni (tastiere), lʼalbum giustamente intitolato Ventriloquism è molto di più di un semplice «album di cover». Spogliate dal loro senso originario a volte superato, le canzoni sono totalmente restaurate con cura e con gusto da una Meshell ispirata come non mai (il Waterfalls di TLC sembra un pezzo di Neil Young!), nonostante sia in preda ad un periodo personale piuttosto oscuro. « Lʼanno della registrazione del disco è stato talmente destabilizzante e scoraggiante tanto per me personalmente quanto per molte delle persone con le quali parlavo spesso, che cercavo un modo per fare qualcosa di leggero mentre tutto intorno a me era oscuro. Come un luogo musicale da visitare che mi avrebbe ricordato un altro momento, più luminoso». Questo benessere portatore di salvezza, questa sensazione di pienezza, e perfino una certa forma di bellezza, tutto ciò scaturisce da Ventriloquism, l’opera forte di unʼartista integra come non mai e decisamente singolare. © Marc Zisman/Qobuz