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Album dopo album, Joan Shelley scava un po’ più a fondo nella sua musica, ereditata da grandi artisti folk come Sandy Denny, Vashti Bunyan, Joan Baez, Linda Thompson, Nick Drake o - soprattutto - Gillian Welch. L’americana di Louisville li conosce tutti a memoria. Ma evita di fare un collage e si astiene dal semplice copiare. The Spur è una meraviglia, al contempo distaccata dalla modernità e visceralmente ancorata alla quotidianità. Lontana dall’inquinamento acustico delle grandi città, avvolta nella terra e nella natura, Shelley, una giovane madre, scolpisce e cesella le sue miniature musicali in cui si parla di amore (felice o infelice), di isolamento, e in generale, di mera esistenza. Joan Shelley si avvale di tutto questo materiale, utilizzato fin dalla notte dei tempi da tutti i musicisti folk del mondo, per elaborare delle tele superbe, a tratti ingenue ma bellissime, talvolta impreziosite da una lamina d’oro grazie a un’ampia strumentazione (un pianoforte, un contrabbasso, un violoncello, un dobro, un mandolino, diversi strumenti a fiato). È quasi folle pensare che tanto classicismo e degli strumenti così convenzionali abbiano potuto dare vita a un disco così radioso e intenso... Il carismatico Bill “Smog” Callahan canta al suo fianco in Amberlit Morning. Meg Baird fa lo stesso in Forever Blues e Between Rock & Sky. Ma l’ospite d’onore di questo elegante The Spur è il silenzio, lo spazio, il non detto, i respiri. È in queste piccole bolle di libertà che Joan Shelley impone il suo stile, che non deve rendere conto ai suoi illustri predecessori. © Marc Zisman/Qobuz
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Joan Shelley, MainArtist
2022 No Quarter Records 2022 No Quarter Records
Nathan Salsburg, Composer - Joan Shelley, Composer, MainArtist
2022 No Quarter Records 2022 No Quarter Records
Joan Shelley, Composer, MainArtist
2022 No Quarter Records 2022 No Quarter Records
Bill Callahan, FeaturedArtist - Joan Shelley, Composer, MainArtist
2022 No Quarter Records 2022 No Quarter Records
Joan Shelley, Composer, MainArtist
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Joan Shelley, Composer, MainArtist
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Joan Shelley, MainArtist
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Joan Shelley, Composer, MainArtist
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Joan Shelley, Composer, MainArtist
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Approfondimenti
Album dopo album, Joan Shelley scava un po’ più a fondo nella sua musica, ereditata da grandi artisti folk come Sandy Denny, Vashti Bunyan, Joan Baez, Linda Thompson, Nick Drake o - soprattutto - Gillian Welch. L’americana di Louisville li conosce tutti a memoria. Ma evita di fare un collage e si astiene dal semplice copiare. The Spur è una meraviglia, al contempo distaccata dalla modernità e visceralmente ancorata alla quotidianità. Lontana dall’inquinamento acustico delle grandi città, avvolta nella terra e nella natura, Shelley, una giovane madre, scolpisce e cesella le sue miniature musicali in cui si parla di amore (felice o infelice), di isolamento, e in generale, di mera esistenza. Joan Shelley si avvale di tutto questo materiale, utilizzato fin dalla notte dei tempi da tutti i musicisti folk del mondo, per elaborare delle tele superbe, a tratti ingenue ma bellissime, talvolta impreziosite da una lamina d’oro grazie a un’ampia strumentazione (un pianoforte, un contrabbasso, un violoncello, un dobro, un mandolino, diversi strumenti a fiato). È quasi folle pensare che tanto classicismo e degli strumenti così convenzionali abbiano potuto dare vita a un disco così radioso e intenso... Il carismatico Bill “Smog” Callahan canta al suo fianco in Amberlit Morning. Meg Baird fa lo stesso in Forever Blues e Between Rock & Sky. Ma l’ospite d’onore di questo elegante The Spur è il silenzio, lo spazio, il non detto, i respiri. È in queste piccole bolle di libertà che Joan Shelley impone il suo stile, che non deve rendere conto ai suoi illustri predecessori. © Marc Zisman/Qobuz
A proposito dell'album
- 1 disco(i) - 12 traccia(e)
- Durata totale: 00:41:06
- Artisti principali: Joan Shelley
- Compositore: Various Composers
- Etichetta: No Quarter
- Genere: Blues/Country/Folk Folk
2022 No Quarter Records 2022 No Quarter Records
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