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Quella del duo con un pianista è un tipo di parentesi che Archie Shepp ama aprire regolarmente. Infatti, in duetto con Horace Parlan crearono uno dei dischi più belli del sassofonista americano, Goin’ Home, registrato nel 1977 per l’etichetta danese SteepleChase. Questa volta, per l’album Let My People Go, l’ex socio di John Coltrane ha lavorato spalla a spalla con Jason Moran, 38 anni più giovane. L’atmosfera è molto raccolta, ma soprattutto visceralmente impegnata. In un’alternanza di standard come Round Midnight o Lush Life e spirituals come la mitica Go Down Moses, i due uomini firmano una commovente preghiera che fa riecheggiare la sofferenza degli schiavi. Le sobrie improvvisazioni espandono anche la trama melodica dei temi scelti. Moran è affascinante, e Archie Shepp a 83 anni forse non avrà più il ruggito dei turbolenti anni ’60, quando era una delle punte di diamante della scena free, ma il suo soffio continua a sostenere l’intera storia del jazz, della Great Black Music e degli afroamericani. In certi passaggi, addirittura scambia brevemente il suo sassofono con un microfono, dando ancora più forza alle canzoni dei suoi antenati schiavi. Poiché Archie Shepp ha sempre associato la sua musica alla lotta per la giustizia, e Let My People Go si adatta perfettamente a questi tempi, e in particolare quello del movimento Black Lives Matter. © Marc Zisman/Qobuz
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Traditional, Composer - Jason Moran, Piano, MainArtist - Archie Shepp, Saxophone, MainArtist, LeadVocals
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Duke Ellington, Composer - Billy Strayhorn, Composer - Jason Moran, Piano, MainArtist - Archie Shepp, Saxophone, MainArtist
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Jason Moran, Piano, MainArtist - Archie Shepp, Composer, Saxophone, MainArtist
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Jason Moran, Piano, MainArtist - Archie Shepp, Composer, Saxophone, MainArtist
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Traditional, Composer - Jason Moran, Piano, MainArtist - Archie Shepp, MainArtist, LeadVocals
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Approfondimenti
Quella del duo con un pianista è un tipo di parentesi che Archie Shepp ama aprire regolarmente. Infatti, in duetto con Horace Parlan crearono uno dei dischi più belli del sassofonista americano, Goin’ Home, registrato nel 1977 per l’etichetta danese SteepleChase. Questa volta, per l’album Let My People Go, l’ex socio di John Coltrane ha lavorato spalla a spalla con Jason Moran, 38 anni più giovane. L’atmosfera è molto raccolta, ma soprattutto visceralmente impegnata. In un’alternanza di standard come Round Midnight o Lush Life e spirituals come la mitica Go Down Moses, i due uomini firmano una commovente preghiera che fa riecheggiare la sofferenza degli schiavi. Le sobrie improvvisazioni espandono anche la trama melodica dei temi scelti. Moran è affascinante, e Archie Shepp a 83 anni forse non avrà più il ruggito dei turbolenti anni ’60, quando era una delle punte di diamante della scena free, ma il suo soffio continua a sostenere l’intera storia del jazz, della Great Black Music e degli afroamericani. In certi passaggi, addirittura scambia brevemente il suo sassofono con un microfono, dando ancora più forza alle canzoni dei suoi antenati schiavi. Poiché Archie Shepp ha sempre associato la sua musica alla lotta per la giustizia, e Let My People Go si adatta perfettamente a questi tempi, e in particolare quello del movimento Black Lives Matter. © Marc Zisman/Qobuz
A proposito dell'album
- 1 disco(i) - 12 traccia(e)
- Durata totale: 01:34:34
- Artisti principali: Archie Shepp Jason Moran
- Compositore: Various Composers
- Etichetta: Archieball
- Genere: Jazz Jazz contemporaneo
2021 Archieball 2021 Archieball
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