Il pianista israeliano entra nella ECM con l'album "The Dream Thief"

Dopo quattro album pieni di grazia che hanno imposto il suo nome sulla scena jazz contemporanea, Shai Maestro fa un gran passo avanti integrando la scuderia ECM. Sempre in trio col suo complice contrabbassista Jorge Roeder e il batterista Ofri Nehemya (sostituto dell’abituale Ziv Ravitz), il pianista israeliano si addentra una volta tanto nel sentiero delle sublimi narrazioni a cassetto.

Melodie così ben ereditate sia dal repertorio jazz che dalla musica tradizionale orientale o perfino dalla musica classica occidentale. Che sia assolutamente introspettivo (My Second Childhood dell’israeliano Matti Caspi) o apertamente provocatore (sorprendente rilettura del classico These Foolish Things), colui che debuttò a fianco al contrabbassista Avishai Cohen conserva lo stesso tocco morbido e la stessa lingua essenziale.

Dal 2012 e l’uscita del suo primo disco in quanto leader, è la sua estetica totalmente personale ad impressionare. Una grande forza narrativa che non gli impedisce di tenere i piedi ben saldi nella sua epoca come nella composizione finale, What Else Needs To Happen?, nel bel mezzo della quale Maestro inserisce, con molta raffinatezza, la voce di Barack Obama che pronuncia un discorso sul controllo delle armi da fuoco. © Marc Zisman/Qobuz

Shai Maestro - The Dream Thief | ECM Records

ECM Records

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