Il suo "Begin Again" è un mini-album che aleggia con facilità tra jazz, pop e soul...

Le etichette non sono mai state per lei… Jazz, pop, country, folk, world, Norah Jones ha sempre suonato la musica che sentiva per meglio prendersi gioco delle frontiere.

E che i suoi partner siano leggende del jazz come Wayne Shorter, della soul come Ray Charles, della country come Willie Nelson, del rap come Q-Tip o del rock’n’roll come Keith Richards, l’americana si è instancabilmente impegnata per essere prima di tutto se stessa. Una voce serena e allegramente a suo agio capace di animare le tematiche da lei scelte e di rivisitare qualsiasi altra canzone…

Tre anni dopo l’ambizioso Day Breaks, questo breve Begin Again (28 minuti, 7 brani) non è un ennesimo tentativo di depistaggio ma piuttosto un nuovo autoritratto che alterna pop consapevole (My Heart Is Full), soul animata (It Was You) e jazz up-tempo (Begin Again).

Giusto per stare tra gente che ha buon gusto, Jeff Tweedy dei Wilco si è spostato per il magnifico A Song With No Name et Wintertime. Ci lasciamo guidare dalla padrona di casa, accompagnata come sempre dalla crema dei musicisti (la batteria vellutata di Brian Blade, meravigliosa!), in una terra di nessuno tendenzialmente jazz, un po’ folk, un po’ pop, un po’ soul. Ed è sempre altrettanto piacevole… © Clotilde Maréchal/Qobuz

Norah Jones | Qobuz Interview

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