Uno scontro, un duello, un faccia a faccia, una partita o ancora, più tecnico, un confronto. I termini non mancano quando si mettono due (o più) avversari l’uno di fronte all’altro per meglio definirne le personalità, i punti forti e i punti deboli, e, se possibile, fare una scelta tra i due.

Questo tipo di dubbio non è consueto per noi di Qobuz, per non dire che è estremamente raro, ma sappiamo che agli appassionati piace, ai costruttori meno, e se lo facciamo è perché ci troviamo in presenza di due prodotti di punta a prezzi paragonabili (e elevati, leggermente meno di 180 €) e che puntano su uno stesso pubblico: gli appassionati di musica alla moda, impenitenti e tecnofili.

A destra, lo specialista del prodotto Hi-Tech innovativo e design, Apple, con i gli auricolari wireless nella loro custodia di ricarica per un’autonomia totale di più di 24 ore, chiamati AirPods.

A sinistra, gli auricolari Rayz Plus dall’aspetto molto classico, con connessione Lightning, e concepiti da un gigante giapponese dell’Hi-Fi con una lunghissima esperienza e capace di produrre audio di qualità, e anche delle cuffie: stiamo parlando di Pioneer.

Cominciamo dalle presentazioni e dunque dallo specialista del prodotto, o piuttosto dello show, Apple e gli AirPods.

La rivoluzione invisibile, nientemeno, ci dice Apple. È vero che questi piccoli aggeggi, per fare a meno del filo, hanno dovuto caricare una vera e propria intelligenza artificiale dalla forma di un chip microscopico sviluppata da Apple stesso e battezzata W1 (V1 era già depositato).

I più coraggiosi e coloro a cui piace leggere si connetteranno alla pagina di presentazione dell’ultima meraviglia della tecnologia Apple, gli altri non ne avranno nemmeno bisogno e potranno direttamente rilassarsi guardando due video, tra cui una presentazione degli AirPods, molto simpatica e di breve durata, e un film-show in cinemascope di quasi due ore (!) sull’Evento speciale Apple del 7 settembre 2016, nel quale ci accontenteremo di guardare le immagini senza imparare nulla a patto di essere anglofoni.

Occorre riconoscere che la marca della mela morsa ci sa fare quando si tratta di realizzare oggetti belli e allettanti, tecnologicamente all’avanguardia per liberare gli appassionati accorti dai vincoli dell’utilizzo. Insomma, il piacere dello sguardo associato all’ergonomia, è la sua specialità.

Per connettere gli AirPods con l’iPhone, l’iPad o con il Mac, e perfino con l’Apple Watch, non c’è nulla di più semplice, basta che premiate sul tasto della loro custodia e appaiono subito nelle periferiche Airplay, ma si accontentano del Bluetooth A2DP con codifica AAC (Advanced Audio Codec, di gran lunga inferiore all’aptX).

Gli AirPods possono essere connessi tramite Bluetooth con dei dispositivi di altre marche , e reagiscono al doppio tap mettendo Foobar2000 in pausa, come abbiamo provato, ma sembra che sia tutto.

Se li indossiamo, i sensori infrarossi rilevano immediatamente il contatto con l’orecchio e la lettura della musica va in pausa non appena togliamo anche un solo auricolare: magico no?

Un accelerometro vocale segnala al chip W1 degli AirPods che stiamo parlando mentre i microfoni captano i rumori esterni filtrandoli e un doppio tap rapido su uno dei due auricolari blocca l’audio e attiva automaticamente Siri, che riattiva la musica se non gli è stato chiesto nulla nei secondi che seguono.

Parliamo ora dell’audio.

Apple ci parla di un suono incredibile.

Di certo, noi di Qobuz, non avevamo ancora sentito di peggio!

Il nostro amato The Wall dei Pink Floyd è quasi irriconoscibile, mingherlino, al limite si direbbe un muretto ma proprio per nulla un muro! I bassi sono abbastanza convincenti da soli, ma quando le cose si complicano un po’ il suono si deteriora e diventa stridulo (per non parlare delle voci dei bambini nel famoso Another Brick In The Wall!), ingarbugliato, senza grande rilievo e solo alcune voci riescono a distinguersi. Inutile aggiungere altro, fate una prova e vedrete.

Quindi, gli AirPods, vanno bene per chi si vuole mettere in mostra ma non per la musica, almeno non per come la intendiamo noi di Qobuz!

Con il suo filo tra i piedi e il suo connettore Lightning, la qualità sonora del Rayz Plus di Pioneer non sarà limitata dalla bassa velocità del flusso del Bluetooth associato alla codifica AAC e offre un’ergonomia molto apprezzabile e un’applicazione, My Rayz, che permette diversi parametraggi (in particolare il Smart Button della sua telecomando), dei equalizzatori e anche di usare Siri.

Il suo cavo è dotato, in prossimità del connettore Lightning, di una piccola custodia che permette di collegare un cavo standard Lightning USB e ricaricare in questo modo l’iPhone o l’iPad mentre si ascolta musica (è il primo auricolare Lightning dotato di questa funzionalità), ma permette anche di instaurare un dialogo con un computer tramite la presa USB.

È inoltre dotato di una correzione attiva di rumore che può essere calibrata (questa funzionalità può essere destinata allo Smart Button) e che blocca il suono quando togliamo entrambi gli auricolari.

E infine, e soprattutto, il Rayz Plus offre une qualità audio incomparabilmente superiore a quella del suo concorrente e possiamo finalmente ascoltare The Wall dei Pink Floyd senza digrignare i denti e avere male alle orecchie, badando a scegliere i corpiauricolari che si adattano meglio al nostro condotto uditivo, ottimizzando in questo modo la resa dei bassi. Beneficiamo in questo modo di una resa sonora di qualità, omogenea, dettagliata con gli acuti ben chiari, e che non arriva a saturazione, anche quando si è vicini al volume massimo, e che mantiene in modo soddisfacente anche i suoni gravi.

Complimenti a Pioneer per questa creazione che non sacrifica la qualità musicale sull’altare del modernismo e che può essere acquistata in quattro rifiniture, tra cui due specifici disponibili soltanto presso Apple.

Traduzione - Flora Botta

***

Per seguire tutto ciò che succede su Qobuz, seguiteci su Facebook!

www.facebook.com/qobuz

Se siete costruttori, importatori, distributori o operatori nel settore della riproduzione sonora e desiderate contattarci, vi preghiamo di farlo all’indirizzo seguente: newstech@qobuz.com

Se siete appassionati della rubrica Hi-Fi Guide e desiderate contattarci, fatelo solo all’indirizzo seguente: rubriquehifi@qobuz.com