Tra tradizione e modernità, il repertorio di Víkingur Ólafsson è estremamente vasto e attraversa svariati secoli. Nelle sue precedenti registrazioni, compositori contemporanei come Philip Glass hanno giocato un ruolo importante quanto la musica antica di Bach o le opere impressioniste di Debussy. Con parole semplici, lo stesso Ólafsson spiega tale eclettismo: “Considero tutta la musica come musica contemporanea, non faccio alcuna distinzione.” Ora, nel suo nuovo e quarto album, Mozart & Contemporaries, pubblicato da Deutsche Grammophon, il pianista islandese ripercorre un altro secolo, con Mozart e i suoi contemporanei.
Víkingur Ólafsson – Mozart: Rondo in D Major, K. 485
Deutsche Grammophon - DGA prima vista, il programma potrebbe apparire senza soluzione di continuità: oltre a vari pezzi pianistici di Mozart, ci sono opere selezionate di Carl Philipp Emanuel Bach e Joseph Haydn, così come brevi apparizioni dei loro colleghi italiani Baldassare Galuppi e Domenico Cimarosa. Tuttavia, diventa presto chiaro che Ólafsson, ancora una volta, si sta immergendo profondamente in un nuovo periodo musicale, e vuole esplorarlo al massimo prima di presentarlo al pubblico. Ed è notevole! Il pianista riesce a trasmettere l'influenza italo-tedesca del periodo classico della metà del XVIII secolo in un modo unico e polivalente. Il suo modo di suonare miscela la precisione estrema con una grande leggerezza.
Víkingur Ólafsson - Cimarosa: Sonata No. 42 in D minor (Arr. by Víkingur Ólafsson)
Deutsche Grammophon - DGUn'altra caratteristica speciale di Mozart & Contemporaries sono gli arrangiamenti che Víkingur Ólafsson ha scritto per l'Adagio in mi bemolle maggiore di Mozart, il terzo movimento del Quartetto per archi n. 3 in sol minore, K. 516, così come per le Sonate n.42 e n.55 di Cimarosa. Il musicista-interprete diventa così un co-creatore e tratta la musica con maestria, mentre vi apporta il suo tocco personale, sensuale, islandese e decisamente contemporaneo. © Lena Germann/Qobuz Nel marzo 2020, Víkingur Ólafsson ha partecipato al piccolo gioco One Cover One Word assieme a Qobuz, in occasione dell'uscita del suo album Debussy - Rameau:
