L'America di Lawrence Rothman

Nel 2017, abbiamo scoperto l'affascinante Lawrence Rothman con The Book of Law, un album d'esordio - che premiammo con un Qobuzissime - di canzoni scritte con una penna catartica, attraverso le quali questo dandy californiano ha essenzialmente evocato la sua ricerca di un'identità non binaria / genderqueer. Con un volto - e una voce – androgini, perfetto per le pagine patinate delle riviste di moda, una passione per il trasformismo degna della fotografa Cindy Sherman e una schiera di amici che lo sostengono (Kim Gordon dei Sonic Youth, Angel Olsen, Marissa Nadler, Duff McKagan dei Guns N'Roses, Stella Mozgawa delle Warpaint), Lawrence Rothman, che dice di amare Bukowski quanto R. Kelly, potrebbe apparentemente sembrare, ad uno sguardo disattento, un effimero flavor of the month. Cosa che non è; e Good Morning, America lo conferma appieno...  

  Se The Book of Law, album molto anni '80, evocava Talk Talk, Bowie, Japan, Depeche Mode, Prince o Ariel Pink, questo nuovo album mantiene questi riferimenti conducendoli in direzioni più classiche, tra l'americana new age e il folk leggero. Lawrence Rothman spiega così la diversità di Good Morning, America: “non è più necessario spuntare una casella maschile o femminile, le band possono suonare come Tom Petty e Anohni nello stesso disco. Quest'album ci vuole liberare dall'isolamento, dalla mascolinità tossica e dal dolore dell'anno della pandemia, alla ricerca di una nuova alba”.  

  Il musicista californiano ha creato questa medicina salvifica assieme a quattro eclettiche e carismatiche voci: quella della regina dell'americana Lucinda Williams, Amanda Shires, Caroline Rose e Katie Pruitt... In fin dei conti, l'America del titolo risuona in ogni canzone (si tratta per lo più ballate), sia che profumi di grandi spazi aperti (come su Benadryl and Cereal) o di folk riverberato (su Thrash the West). Un'America i cui codici e DNA sono elegantemente scossi da questo crooner alieno chiamato Lawrence Rothman... © Marc Zisman/Qobuz  

  Nel 2017, Qobuz ha incontrato Lawrence Rothman in occasione della pubblicazione del suo album The Book of Law:  

 

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