Con “A Night in London”, la violoncellista ha confezionato un delizioso album che si immerge nella Londra del XVIII secolo, con un cocktail di partiture di Handel, Cirri, Oswald, Geminiani e Porpora...

Accompagnata dalla Pulcinella Orchestra, che lei stessa dirige, Ophélie Gaillard ci accompagna in un viaggio gioioso nelle notti londinesi del XVIII secolo con il suo nuovo album A Night in London, pubblicato per Aparté. A quel tempo, la capitale britannica era il cuore pulsante del fermento artistico europeo, posizionandosi al centro delle diverse tendenze provenienti dall’Italia, dalla Germania e da altri paesi. La Gran Bretagna sembrava essere il luogo cardine di tutte le espressioni possibili, con più libertà e meno censura che nel resto del continente.  

[INTERVIEW] Ophélie Gaillard | A night in London

Aparté Music

  Tumulti, vertigini e frenesia percorrono questo album colorato nella sua interezza, mentre il vivace violoncello di Ophélie Gaillard passa da un registro all'altro, da Handel a Cirri, da Oswald a Geminiani con un'energia inesauribile.  

Ophélie Gaillard : interview vidéo Qobuz

Qobuz

  Questa retrospettiva offre alcuni intermezzi vocali molto piacevoli, in cui la violoncellista viene affiancata dalla voce vellutata di Sandrine Piau (su Alcina) e da quella cristallina di Raquel Camarinha (su Ode for St. Cecilia’s Day). Ma la più significativa partecipazione è indubbiamente quella del mezzosoprano Lucile Richardot, che conferisce alle melodie un’ulteriore, affascinante teatralità. Con l’avvicinarsi della primavera, A Night in London arriva al momento giusto, offrendo un risveglio corroborante, ideale per lasciarsi definitivamente alle spalle il letargo invernale. © Pierre Lamy/Qobuz

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