A 50 anni dalla sua nascita, la band australiana guidata dal gigante Peter Garrett pubblica un nuovo manifesto rock incentrato sull'emergenza climatica.

Il tredicesimo album dei Midnight Oil (o semplicemente The Oils per i loro fan) - fondati nel 1972, con 15 milioni di album venduti - inizia con un organo dall’atmosfera quasi sacrale, come a sottolineare la loro resurrezione avvenuta nel 2016 dopo dieci anni di assenza. La band australiana, nota per il suo impegno ambientale e antinucleare, è riemersa oggi, nel 2022, in un mondo che continua ad essere scosso proprio da questi problemi.  

Midnight Oil - We Resist (Official Video)

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  Prodotto da Warne Livesey (lo stesso di Diesel & Dust, Blue Sky Mining, Capricornia), il loro nuovo lavoro, intitolato non a caso Resist, si impegna a denunciare l’accondiscendenza che circonda il tema dell’emergenza climatica, ma senza risultare eccessivamente pessimista. Le chitarre furiose (compreso il tuono in Last Frontier) sono più che mai rilevanti, ma si intravede anche un barlume di speranza in canzoni come We Are Not Afraid, We Resist e nel singolo Rising Seas. Tutto questo all’interno di un contesto estremamente melodico, con il suono della voce sempre elegante del leader Peter Garrett.  

Midnight Oil - At the Time of Writing (Live In The Studio)

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  E come per corroborare la modernità della proposta, nel rock generalmente acustico dei Midnight Oil talvolta troviamo qualche sintetizzatore (come nell'intro di Nobody's Child). Possiamo definire Resist un album per metà apocalittico e per metà rivoluzionario, che riflette ancora una volta il motto di questa band: “È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio!” © Nicolas Magenham/Qobuz  

Midnight Oil - Rising Seas (Official Video)

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