No, In These Times non è solo un “nuovo” album di Makaya McCraven. Con questo disco sontuoso e ambizioso, pubblicato da tre etichette che hanno deciso di unire le loro forze (XL Recordings, International Anthem e Nonesuch), il batterista di Chicago ci offre un’istantanea di ben sette anni della sua intensa vita. Come sempre accade con questo artista tanto amante delle registrazioni, In These Times è un affascinante collage, creato tra montaggi, smontaggi e riassemblaggi, come solo Makaya McCraven sa fare.
Makaya McCraven - The Fours
Makaya McCravenIl materiale proviene da registrazioni effettuate in anni diversi, in cinque studi diversi e durante delle esibizioni dal vivo. Con questi nastri tra le mani, il batterista si è chiuso nel suo studio per realizzare un colossale lavoro di post-produzione e così dare vita ad un album che, nonostante la varietà del materiale proposto, è caratterizzato da un’estrema coerenza.
Makaya McCraven | One Cover One Word Interview | Qobuz
QobuzIn questo album, Makaya riunisce una dozzina di musicisti, la maggior parte dei quali amici di lunga data. Un cast stellare che comprende il bassista Junius Paul, il chitarrista Jeff Parker, il vibrafonista Joel Ross, l’arpista Brandee Younger e il trombettista Marquis Hill. Per non parlare della splendida sezione d’archi, che è molto presente in alcuni brani e che interagisce con finezza sulla parte più lirica delle sue composizioni. Un lirismo che si fonde perfettamente con il ritmo organico a cui Makaya è tanto affezionato. Questo jazz ibrido è il frutto del lavoro di un collettivo, e si sente: anche quando il ritmo è più centrale che mai, il batterista lascia uno spazio perfetto nel quale le melodie dei suoi compagni di viaggio vanno ad incasellarsi. Un nuovo pezzo essenziale del puzzle di Makaya McCraven © Marc Zisman/Qobuz
