In “Crime Scenes”, il mezzosoprano Esther Valentin-Fieguth, accompagnata da Anastasia Grishutina al piano, interpreta con intensità un recital incentrato principalmente su una parte poco conosciuta del catalogo liederistico di Robert Schumann...

È abbastanza raro, oggi, sentire dei liedersänger che sappiano dare colore alla parola. Non si tratta solo di trovare una lingua cantata che sia perfettamente intelligibile (cosa che del resto avviene qui), quanto di arrivare a suggerire, introdurre, con le sole inflessioni del canto, la linea del fraseggio, gli spazi poetici intrinsechi della parola stessa. Parlare mentre si racconta, raccontare mentre si parla.

Questa qualità, così rara ed eccezionale, il mezzosoprano Esther Valentin-Fieguth, accompagnata in questa occasione da Anastasia Grishutina al piano, deve averla indubbiamente acquisita da alcuni dei suoi insegnanti della Hochschule für Musik und Tanz di Colonia, in Germania, o anche da Brigitte Fassbaender, o da Thomas Quasthoff, ad esempio.  

crime scenes (Esther Valentin-Fieguth | Anastasia Grishutina) [GWK155] {Trailer}

Naxos Musik

  L’arte della suggestione, un vero senso della narrazione, la tensione in ogni parola, si mantengono in modo ammirevole durante tutto questo recital, intitolato Crime Scenes e incentrato principalmente su una parte altrimenti poco conosciuta del catalogo liederistico di Robert Schumann, il genere della ballata. A questo proposito, la celebre Belsatzar, Op. 57, che inizia in un colore insolitamente scuro, è impressionante nella sua maestria, dalla sublime introduzione a un breve climax sulla parola “Königsmahl”, dopo l'incipit “Die Mitternacht zog näher schon / In stummer Ruh’ lag Babylon”. Vi lasciamo scoprire da soli la coda: non mancheranno i brividi! Fino al verso finale di Heine, “Von seinen Knechten umgebracht”. In totale comunione, le due interpreti riescono a creare un paesaggio di indimenticabile grandezza, profondamente umano e desolato. L'ampio monodramma di Michael Gees che segue, Mondlied eines Mädchens, il cui primo motivo risponde come un'eco a La Création du monde di Milhaud, esso stesso un ironico omaggio al coro iniziale della Passione secondo Giovanni di Bach, non sarà meno suggestivo. Due artiste da scoprire con urgenza, che ci offrono con questa seconda registrazione un momento di rara intensità. © Pierre-Yves Lascar/Qobuz

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