28 anni dopo la sua creazione, la band londinese continua ad eccellere nel miscelare sapientemente electro, trip hop, post-rock e prog rock. Davvero notevole.

Dopo aver fatto festa con tre album in occasione del loro 25° anniversario (con un box set antologico di 42 tracce intitolato 25, e due album, Versions e Versions Remixed dove hanno rivisitato i loro classici) pubblicati tra il 2019 e il 2020, gli Archive tornano con il loro 12° album in studio. Sei anni dopo The False Foundation (pubblicato nel 2016), il combo inglese lancia un doppio album esteso che include 17 tracce caratterizzate da un chiaro sound FM. Registrato nei leggendari studi RAK di Londra (dove hanno suonato The Who, The Cure, Radiohead, Muse e Placebo), Call to Arms & Angels ha preso ispirazione da “un mondo che diventa ogni giorno più strano e inquietante...”.  

Archive - Super8: A Call To Arms & Angels [Documentary Trailer]

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  Un disco più cupo quindi, un’atmosfera evidenziata dalle chitarre distorte che ci riportano al prog rock che la band ha talvolta utilizzato negli anni ‘90. Ma gli Archive spingono il concetto un po’ più in là, accendendo nell’ascoltatore la voglia di tornare a ballare e pogare su brani sintetici post-punk, come Numbers o The Crown.  

Archive - Frying Paint (Official Music Video)

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  Certo, i londinesi sanno sempre come gestire i contrasti, come su Enemy, con la voce di Pollard Berrier (presente anche nel singolo Fear There & Everywhere, vagamente più pop) o su Daytime Coma, con Dave Pen dei BirdPen, un’opera di 14 minuti in bilico tra rock ed elettronica, ipnotica ed emozionante e che fa girare la testa, stimolando il corpo e la mente, un marchio di fabbrica e la chiave del successo di una band che non ha perso nulla del suo fascino. © Smaël Bouaici/Qobuz  

Archive - We Are The Same (Official Music Video)

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