Il sorprendente album postumo del batterista afrobeat, ispirato e accompagnato dai flow corali delle giovani ma consapevoli voci del rap...

Tony Allen poteva vantare un curriculum tra i più eclettici della musica moderna. Instancabile esploratore, aveva iniziato la sua carriera alla batteria con Fela Kuti. Ha collaborato con gli artisti più disparati, come Jean-Louis Aubert, Jeff Mills, Ray Lema, Sébastien Tellier, Manu Dibango, Damon Albarn e Charlotte Gainsbourg. Il suo ultimo amore, poco prima che venisse a mancare il 30 aprile 2020, è stato l'hip-hop. Con il produttore Vincent Taeger - alias Tiger Tigre - ha iniziato a cimentarsi con delle improvvisazioni alla batteria durante l'ascolto di classici del rap americano. Questo gli diede l'ispirazione di costruire beat appositamente per i rapper. E dato che Tony Allen non è il tipo che ama circondarsi esclusivamente di vecchie glorie, è andato a cercare freschezza e ispirazione raccogliendo un cast di nuove voci del rap che hanno qualcosa da dire. Purtroppo, Tony Allen non riuscì mai a completare il progetto There Is No End su Blue Note, ma registrò tutte le sue parti di batteria, che Taeger completò brillantemente, permettendo che questo disco venisse pubblicato esattamente un anno dopo la morte del musicista di origini nigeriane. Un disco che suona proprio come l'album di un producer, con questo sound anni '90 molto rilassato che troviamo nelle prime tracce di Sampa The Great e di Lord Jah-Monte Ogbon.  

Tony Allen - Cosmosis (Official Clip) ft. Skepta, Ben Okri

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  Musicalmente, su There Is No End Tony Allen fa miracoli, con il suo sound ipermoderno e d'avanguardia allo stesso tempo. Su Mau Mau, lui realizza la maggior parte della ritmica alla batteria, mentre il rapper keniota Nah Eeto si scatena con il suo flow flemmatico denso di venature soul. E dal soul si passa al funk con Zelooperz, ma soprattutto con Koreatown Oddity (il rapper di Los Angeles dell'etichetta Stones Throw) su Rich Black, prima di Hurt Your Soul (con Nate Bone), un interludio che ci riporta alla New York della Def Jux.  

Tony Allen - Stumbling Down (Official Visualizer) ft. Sampa The Great

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  There Is No End si conclude con due capolavori: My Own, con il suo beat jazzato, una chitarra funky e il rap implacabile del duo americano Marlowe; e Cosmosis, una brillante traccia che è allo stesso tempo afro, pop e cosmica, con Ben Okri e Skepta al microfono, Damon Albarn al basso e alla tastiera e Remi Kabaka, suo socio nei Gorillaz, alle percussioni. L'unico brano dell'album registrato come una band, per una delle ultime jam di Tony Allen. © Smaël Bouaici/Qobuz  

Tony Allen - One In A Million (Official Visualizer) ft. Lava La Rue

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