J.J. Cale, direttamente dal paradiso

Il blues tranquillo, calmo, era lui. Con la sua lega atipica capace di coniugare rock, folk, country, blues e jazz, J.J. Cale fu uno degli eremiti più influenti del rock’n’roll. Venerato da Clapton, l’autore del successo Cocaïne che passava la maggior parte del suo tempo in un camper resta più di tutto l’incarnazione dello stile laid back e relax. Per i suoi fan, Stay Around è un dono dal cielo. Questo disco postumo dell’aprile del 2019 riunisce quindici inediti mixati e prodotti dallo stesso e compilati dalla sua vedova, Christine Lakeland, e il suo vecchio complice e manager Mike Kappus.

«Volevo trovare delle cose mai sentite per potenziare il ‘fattore Cale’, precisa Lakeland… Utilizzando il più possibile tanto ciò che usciva dalle orecchie e dalle dita di John quanto le sue scelte, dunque mi sono accontentato dei mix che aveva fatto. A volte si possono rendere le cose talmente sterili da toglierci il lato umano. Ma John ha lasciato una gran parte di questa sensazione umana. Ha lasciato moltissimo spazio all’interpretazione».

Ovviamente, tutte queste pepite– dalla canzone nuda (Oh My My) a quella più ricca (Chasing You)– non cambiano assolutamente nulla a ciò che sapevamo e amavamo in questo re del blues tranquillo. La qualità di questo Stay Around che non sembra mai una compilation di pezzi senza valore dimostra che J.J. Cale prendeva ogni attimo della sua arte in modo serio. E come sempre con lui, si esce da quest’album postumo con la sensazione di aver vissuto un’esperienza umana e calorosissima. Un momento sincero e coinvolgente, connesso alla mente e allo stomaco. © Marc Zisman/Qobuz

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