Il cantante ha finalmente completato il suo nuovo album, “i/o”, la cui ideazione è iniziata nel... 1995. Un album in cui l’ex stella dei Genesis rimane fedele a se stesso.

Peter Gabriel ha lavorato al suo ultimo album per quasi trent’anni! Da Up del 2002, l’ex cantante dei Genesis (che aveva lasciato nel 1975) non aveva più pubblicato brani originali, accontentandosi di reinterpretare canzoni di Bowie, Bon Iver, Talking Heads o Arcade Fire in Scratch My Back del 2010 e di far eseguire i suoi successi da un’orchestra sinfonica in New Blood del 2011.

Va detto che l’inglese ama esibirsi sul palco più di ogni altra cosa, e fino al 2016 è stato impegnato in un tour quasi ininterrotto. Ma soprattutto non è mai stato in grado di trovare il giusto finale per questo album, le cui prime bozze risalgono al secolo scorso e che è stato ri-registrato negli ultimi vent’anni in sette (!) diversi studi. Ha finalmente visto la luce all’inizio dell’autunno 2021, quando ha deciso di rinchiudersi per due mesi negli studi della Real World, la famosa etichetta che ha portato alla ribalta la world music nel Regno Unito, con i suoi fedeli compagni, il batterista Manu Katché, il bassista Tony Levin e il chitarrista David Rhodes.

E oggi, i/o è finalmente completo! Tuttavia, in un ultimo momento di indecisione, Peter Gabriel ha deciso di pubblicare l’album come doppio, con due diversi mix, il mix “Bright Side” di Spike Stent (Björk, Madonna) e il mix “Dark Side” di Tchad Blake (Fiona Apple, The Black Keys). “Ho avuto la fortuna di avere a disposizione due dei migliori ingegneri del suono per il mix”, spiega. “Piuttosto che scegliere tra i due, ho deciso di farli ascoltare entrambi”.

Nel 2023, Peter Gabriel iniziò a rendere pubblici i 12 brani dell’album, uno per ogni luna piena, suonandoli a scaglioni durante il suo tour europeo in primavera. A dicembre, i suoi fan - che sono numerosi come sempre, a giudicare dalle dimensioni delle sale riempite dal cantante, circondato dal più grande gruppo di musicisti della sua carriera - hanno finalmente avuto la possibilità di ascoltare l’opera completa.

Ho avuto la fortuna di avere a disposizione due dei migliori ingegneri del suono per il mix.

Per il suo decimo album in studio, il cantante 73enne non aveva intenzione di reinventarsi. Cinquant’anni dopo il suo debutto sotto mentite spoglie sul palcoscenico britannico con i Genesis, Gabriel fa quello che sa fare meglio, senza seguire le mode. Ha collaborato con Brian Eno, che partecipa alla metà delle tracce più “rock” dell’album, tra cui i due brani di apertura Panopticom e The Court, nonché Four Kinds of Horses, in uno spirito più Roxy Music, e This Is Home, che cattura l’orecchio con il suo ritmo percussivo anni ‘80.

Peter Gabriel - i/o (Bright-Side Mix) (Official Music Video)

Peter Gabriel

È un disco ricco di profondità, con momenti tranquilli come Playing for Time, un’efficace ballata per pianoforte e violino, e brani più duri, come Road to Joy (con Brian Eno alla chitarra, ai synth e all’ukulele), uno dei brani migliori di un disco che ci riporta al periodo di massimo splendore di Peter Gabriel negli anni ‘80. Originariamente previsto per l’uscita nel lontano 2004, i/o è un album pop alla vecchia maniera!


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