Angie McMahon, come imparare ad essere umani

La vita è dura e negli ultimi quattro anni Angie McMahon ha affrontato alcune delle più grandi battaglie della vita moderna. Imparare ad accettare che le cose possono finire, che il mondo è in fiamme, che viviamo sottoposti allo stress di un moderno capitalismo, che affrontiamo un viaggio apparentemente senza fine per imparare ad accettare noi stessi così come siamo - nonostante la bufera che ci circonda - sono tutte riflessioni facili da constatare ma difficili da mettere in pratica. Nel suo secondo album, Light, Dark, Light Again, la McMahon condivde senza timore le rivelazioni dense di sfumature che ha avuto durante il suo periodo di assenza, trasferendo alcuni pensieri condivisi da tante persone nella sua musica cruda e piena di soul.

Apre l’album il brano Saturn Returning, con un testo che parla di perdono. Un inizio appropriato: il ritorno di Saturno, un transito astrologico, segnala grandi cambiamenti nella vita e una crescita emotiva e spirituale per una persona. Mentre il suo debutto, Salt, era molto diretto e dinamico, Light, Dark, Light Again è vulnerabile e morbido, come se la McMahon avesse creato uno spazio intimo intorno a noi per osservare le sue ferite assieme a lei.

Composti tra Melbourne, nella regione di Victoria, e Durham, nella Carolina del Nord, brani come Letting Go, Mother Nature e I Am Already Enough trasmettono un senso di vastità: il tipo di canzoni che vorresti cantare urlando dall’alto di una collina. Altri brani, invece, come Divine Fault Line, offrono una visione di quei momenti di oscurità, mostrando la giusta rotta verso la luce.

Ogni testo e ogni dettaglio è stato studiato a fondo: gli elementi di produzione, l’uso di voci raddoppiate o singole, il canto degli uccelli e il suono della natura. Tutto contribuisce alla sensazione di vivere un’esperienza davvero speciale: un’artista che si disfa degli strati che avvolgono la sua anima fino ad esporre le sue ferite, nella speranza che, se siamo abbastanza fortunati come ascoltatori, ne possiamo trarre un giovamento alla fine.

Light, Dark, Light Again non parla solo dell’esperienza di McMahon, ma dell’esperienza umana. La costante tensione tra luce e buio, i momenti di pace e quelli di puro caos: lo yin e lo yang si mischiano. C’è la vita e c’è la morte, ma dalla morte torna la vita, e dall’oscurità torna la luce.

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