“Nel nostro caso si tratta di un progetto nato a tavolino. Solo che il tavolino era quello di un bar”: basterebbe questo piccolo passaggio nella sezione “Chi Siamo” dell’Accademia Bizantina per capire l’unicità e lo spirito di un ensemble davvero straordinario – in primis nel senso etimologico dell’aggettivo. Nati nel 1982, appunto di fronte ad un caffè, da una chiacchierata tra due giovani violisti e un pianista (Angelo Nicastro, Luciano Bertoni, Romano Valentini), generano una scintilla che inizia subito ad attirare i migliori strumentisti del Conservatorio di Ravenna. In meno di due anni viene formalizzata l’associazione Accademia Bizantina: arrivano i primi concerti a pieno organico, arrivano i primi successi e riconoscimenti.
A. Corelli - Concerto Grosso Op. 6 No. 3 in C minor: III. Grave / Visual Album: EP 1
Accademia BizantinaÈ verso la fine degli anni ‘80 che arriva un twist davvero interessante: il progressivo innamoramento verso una direzione specifica, quello della musica barocca. Inizialmente è Mauro Valli, primo violoncello dell’orchestra a portare questo impulso, coronato dall’incisione di un ampio spettro di materiale composto da Arcangelo Corelli sotto la direzione di Carlo Chiarappa. Un lavoro monumentale – ed un omaggio “territoriale”, visto che Corelli non solo è uno dei principali compositori barocchi del ‘600 ma è anche romagnolo – e già di suo molto significativo, come livello d’esecuzione. In una sua parte, precisamente l’Op. 3, viene invitato come ospite un clavicembalista: Ottavio Dantone. Un colpo di fulmine. In un amen Dantone diviene parte dell’orchestra e, successivamente, inizia ad esserne il vero e proprio primo motore. Nel 1996 diviene ufficialmente direttore artistico dell’Accademia Bizantina.
A. Corelli - Concerto Grosso Op. 6 No. 12 in F major: III. Adagio / Visual Album: EP 2
Accademia BizantinaNon è solo questione di titoli e cariche. L’approccio portato da Dantone, e abbracciato con convinzione da tutti i maestri che collaborano stabilmente o occasionalmente con l’Accademia, è veramente particolare: grazie ad una conoscenza della filologia barocca a livelli eccelsi, riesce a reinterpretare le partiture di quel periodo storico riportando alla superficie lo spirito originario. La sua è cioè una lettura non museale e didascalica, ma profondamente viva e pulsante: la conoscenza, allenata e rafforzata con uno studio che è ancora oggi quotidiano, serve infatti non (solo) ad uno sfoggio di perfezione formale ma anche e soprattutto a dare “vita” e senso di contemporaneità ad una musica che, di suo, è davvero uno scrigno di idee e di incastri.
A. Corelli - Concerto Grosso Op. 6 - No. 10 in C Major: II. Allemanda / Visual Album: EP 3
Accademia BizantinaQuanto questo approccio sia unico, particolare ed appassionante lo dimostra la longevità e il prestigio dell’esperienza, arrivata in pienissima forma al 2023. In una serie di cerchi che si chiudono, l’ultima uscita più importante a livello discografico – nella serie Concerti grossi – riguarda proprio Arcangelo Corelli. Con Dantone a dare la direzione e un solista eccezionale come il violinista Alessandro Tampieri, “…questo secondo volume dei Concerti Grossi di Accademia Bizantina stupisce anche a livello visivo, dove alcuni estratti sono diventati dei percorsi visuali dove l’incontro, lo scontro e la tensione emotiva ci hanno portati in una storia dove il passato, presente e futuro perdono la loro collocazione”: con queste parole l’Accademia accompagna questa operazione.
A. Corelli - Concerto Grosso Op. 6 - No. 11 in B-flat Major: II. Allemanda / Visual Album: EP 4
Accademia BizantinaRicorre insomma il caposaldo concettuale (tanto etico, quanto stilistico) del tempo che si fa una entità “viva”: un pretesto per trovare nuove chiavi di interpretazione e riattualizzazione, piuttosto che una pigra presa d’atto museale. È con questo approccio che l’Accademia Bizantina negli anni è stata accolta da label come Decca, Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Naïve ed altre ancora, in un cursus honorum che pochi possono vantare, o ha attirato conduttori d’orchestra come Riccardo Muti, Luciano Berio o Stefano Montanari, così come solisti del livello di Viktoria Mullova o Giuliano Carmignola.
A. Corelli - Concerto Grosso Op. 6 No. 4 in D Major, I. Adagio - Allegro / Visual Album: 5
Accademia BizantinaIl successo più grande però forse è proprio l’incredibile popolarità guadagnata negli anni presso un pubblico trasversale, in primis quello dedito all’ascolto “liquido”, digitale. Anche questa è una sfida lanciata al tempo: una musica composta quasi sempre secoli fa si trova improvvisamente benissimo anche a circolare attraverso le più moderne forme di distribuzione discografica, catturando così anche un pubblico nuovo, apparentemente lontano dai protocolli della musica barocca e classica tout court. C’è chi prova a raggiungere questa obiettivo rinunciando a un po’ di rigore e con interpretazioni più “facili”, ma non è di sicuro questo il caso dell’Accademia Bizantina. Per essere una “…idea nata sul tavolino di un bar”, non è male. Non è per nulla male.