Sono quattro. Come le stagioni, le fantasie e gli accordi toltechi. Ballaké Sissoko alla kora, Vincent Segal al violoncello, Emile Parisien al sassofono e Vincent Peirani alla fisarmonica. Ma in realtà, prima di essere quattro, sono due volte due. Uno è un duo d’archi, Ballaké Sissoko e Vincent Segal, che dal 2009 ha pubblicato due album, Chamber Music e Musique de nuit. E l’altro, che non manca né di tocco né di respiro, con il sassofono e la fisarmonica di Parisien e Peirani, che assieme hanno anche co-scritto un paio di album, Belle Époque e Abrazo. In generale, chi ama i dischi di Sissoko/Segal ama anche quelli di Parisien/Peirani, e viceversa. Questi duetti sono quasi gemelli, paralleli, composti da musicisti dall’orecchio curioso, affiliati al jazz ma che vanno oltre la sua cornice, che praticano il libero scambio musicale e non badano alle etichette.
La prima volta che hanno suonato insieme risale al giugno 2019, al festival Nuits de Fourvière, su invito di Vincent Segal. L’idea era quella di condividere il palco senza aver fatto nessuna prova in precedenza, lasciando fluire l’ispirazione e l’immaginazione. Per musicisti così padroni dei loro strumenti e liberi dalle convenzioni, nulla è impossibile...
Sissoko Segal Parisien Peirani - Banja (Official video)
NØ FØRMAT!Les Égarés, il loro primo album come quartetto, è il seguito in studio di questo concerto. All’interno di questa piccola orchestra, tutto si svolge, si sussegue e si costruisce magnificamente in modo naturale. La musica tradizionale non è più davvero tradizionale, il jazz viene reinventato come musica popolare dove battere il tempo con i piedi e canticchiare. Un Vincent vale l’altro, il kora-accordion diventa uno, il violoncello suonato senza archetto diventa un basso leggero, le note si fanno leggere e le melodie prendono il volo. Non c’è un leader nel gruppo, ma le quattro singole personalità musicali di Sissoko, Segal, Peirani e Parisien si sentono, e si riconoscono perfettamente. Come nei loro progetti solisti e in duo, l’intelligenza musicale e la poetica sono al lavoro, in piena effervescenza e stimolanti per l’ascoltatore. Ora sogniamo di ritrovare queste “persone perdute” (Les Égarés) sul palco, esattamente dove sono nate.
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