Nel 1991, ancora adolescente, il giovane rapper si fa conoscere con Live at the Barbeque (da Breaking Atoms) dei Main Source, il gruppo di Large Professor, che diventerà il suo mentore. Incisiva, energetica e già piena di storie, la scrittura spontanea di Nasir Jones fa centro. Un anno dopo, lo troviamo a fianco della leggenda MC Serch del gruppo 3rd Bass per un Back To The Grill decisamente fiammeggiante. I rapper si susseguono l’uno all’altro con uno spirito di condivisione da grigliata al parco. E Nas è sempre al di sopra, rappresenta il futuro. La sua voce, quanto mai avvolgente, gli dà l’atteggiamento e lo sguardo di un adulto che ne abbia vissute tante. Ha diciotto anni. Esce, in quel momento, il suo primo singolo, Halftime, in contemporanea con una grande speculazione negli ambienti rap newyorkesi. È nata una giovane stella, tutti aspettano che si trasformi e in supernova.
E il big bang arriva il 18 aprile 1994. Quasi 30 anni dopo, Illmatic rimane ineguagliato, un faro all’orizzonte di tutte le carriere e di parecchie generazioni contagiate dal virus del rap. Bastano nove pezzi appassionati e un’introduzione mitica perché Nas diventi il volto di una nuova generazione urbana che mette al bando i vecchi idoli come Rakim, Big Daddy Kane, Slick Rick e Kool G Rap. Con le sue immagini forti e la sua scrittura piena di enigmi, Nas dipinge un mondo violento, quello del Queensbridge dove spacciatori, imbroglioni e famiglie modeste si tengono per mano in una danza scatenata. Nas ha un estremo senso del dettaglio, che riesce a esprimere con lucidità in poche sillabe. Queste visioni quasi astrali lo rendono automaticamente più vecchio, come un vecchio saggio imprigionato in un corpo da adulto imberbe. Illmatic è un successo critico che oltrepasserà tutte le frontiere. Il rap diventa il genere musicale numero uno negli Stati Uniti, e in seguito in tutto il mondo. Nas ne diviene uno dei personaggi principali, assieme a Notorious B.I.G., 2Pac, e poi, un po’ più tardi, Jay-Z.
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