Cento anni fa nasceva Astor Piazzolla, il grande compositore e bandoneonista che rivoluzionò il tango argentino...

Sono molto rari i musicisti che sono stati in grado di rivoluzionare un genere musicale! Esiste un prima e un dopo Astor Piazzolla. Dopo lo tsunami creativo orchestrato dal compositore e bandoneonista argentino, nato l'11 marzo 1921 a Mar del Plata, il tango non sarà più lo stesso. Bisogna sottolineare che non raggiunse il suo status di intoccabile così facilmente: soprattutto all'inizio della sua carriera, il suo stile veniva considerato troppo innovativo, troppo lontano dalle regole. Uno stile che Piazzolla coltivò, fin dalla sua giovinezza, con il jazz e con la musica classica. All'alba degli anni '50, considerò addirittura di abbandonare il tango per dedicarsi esclusivamente alla musica classica... La vera rivelazione, lo shock definitivo che avrebbe trasformato la sua vita, avvenne nel 1954, quando sbarcò a Parigi per studiare con Nadia Boulanger. La geniale docente, i cui insegnamenti e consigli avrebbero lasciato un segno in musicisti come Quincy Jones, Lalo Schifrin e Philip Glass, incoraggiò il giovane argentino, che aveva intenzione di abbandonare il tango, a ritornarvi. Fu lei a suggerirgli di arricchire questa musica popolare con un linguaggio più colto e contemporaneo. Queste raccomandazioni divennero quasi un'ossessione per Piazzolla e nel 1955 diedero luogo a delle sessioni di registrazione con gli archi dell'Opera di Parigi e i pianisti Martial Solal e Lalo Schifrin...  

Astor Piazzolla - Libertango (1977)

Les archives de la RTS

  Tornato a Buenos Aires nel 1957, Astor Piazzolla creò un'orchestra con archi, pianoforte e bandoneon e perfezionò il suo stile compositivo. Fondò anche il suo famoso Octeto Buenos Aires mescolando tradizione e modernità, arrivando fino all'azzardo di aggiungere la chitarra elettrica. Con il senno di poi, la vicenda potrebbe sembrarci assurda, ma gli antagonisti del cambiamento rivoluzionario che lui e i suoi colleghi praticarono sul tango spinsero alcuni “custodi” della tradizione a ricorrere alle maniere forti, per esprimere il loro disgusto per queste idee eversive che consideravano un oltraggio. Molti teatri non vollero nemmeno programmare l'Octeto, che dovette cessare la sua attività di fronte a tanta ostilità...  

Adios Nonino - Astor Piazzolla

Marquinho G.S.

  Durante il decennio successivo il musicista argentino si imbarca in una nuova sfida con il Quinteto Nuevo Tango, distaccandosi ancora una volta dai codici del genere. Piazzolla compone sempre di più, grazie alla grande ispirazione che scaturisce dall'intesa con i membri del quintetto, e assieme si destreggiano tra il tango degli anni '40, il jazz e la musica di Bartók e Stravinsky. Un gruppo leggendario che durerà fino al 1973. In seguito creò El Conjunto Nueve e poi El Conjunto Electrónico, prima di rilanciare, tra il 1979 e il 1988, il suo Quinteto Tango Nuevo con il quale girò i quattro angoli del mondo diventando una vera star internazionale. Nel 1988, staccò la spina al Quinteto e lanciò il Sex-teto, che durò solo due anni. Piazzolla trascorse gli ultimi anni della sua vita in tour come solista di un'orchestra classica, suonando i suoi concerti e i suoi brani orchestrali. Il 4 agosto 1990, cadde in coma in seguito ad una emorragia cerebrale e morì due anni dopo, il 4 luglio 1992, a Buenos Aires, all'età di 71 anni.  

Astor Piazzolla - Zero Hour - BBC Interview 1989

C L

  Astor Piazzolla ha lasciato in eredità una discografia sconfinata! Un'eccezionale opera da cui emergono meraviglie come Tango: Zero Hour, registrato nel 1986 con il suo Quinteto Nuevo Tango (Hector Console al basso, Horacio Malvicino alla chitarra, Fernando Suarez Paz al violino e Pablo Ziegler al piano) e prodotto dal jazzista newyorkese Kip Hanrahan. Un capolavoro di grande precisione, carico di forti emozioni e intriso di sensualità. È forse il disco che più gli assomiglia. E soprattutto, quello di cui ha detto di essere più orgoglioso... © Marc Zisman/Qobuz

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