Per il centenario della nascita del padre del neo tango, la giovane bandonéonista francese pubblica un album magnifico e appassionato...

Anche se è nata a Gennevilliers, nell'Hauts-de-Seine, con il suo bandonéon alla mano Louise Jallu continua la sua carriera al servizio della musica dei bassifondi di Buenos Aires: il tango. Ha superato i tabù sessisti e geografici (anche se effettivamente, la Francia è sempre stata un tenero punto di riferimento per l'espressione argentina) con il suo approccio totale e luminoso. In particolare, ha costruito questo suo amore assoluto partendo dall'ascolto inebriante dell'opera di Astor Piazzolla, il grande rivoluzionario di questa estatica espressione musicale, un amante della musica classica che ha ampliato i suoi orizzonti e aperto le strade alla modernità e alla libertà. Alla testa del suo brillante quartetto, composto da Mathias Lévy (violino e chitarra), Marc Benham (pianoforte) e Alexandre Perrot (contrabbasso), Louise Jallu rende omaggio al maestro, in occasione del centesimo anniversario della sua nascita. Un omaggio intitolato Piazzolla 2021, rispettosamente inventivo.  

LOUISE JALLU_PIAZZOLLA 2021

Louise Jallu

  Per rendersene conto, basta ascoltare la loro inaspettata cover del classico Libertango. La loro proposta è legittimata anche dalla presenza di Gustavo Beytelmann, pianista di Piazzolla negli anni 70, che qui accarezza i tasti d'avorio e ebano su metà dei brani. E proprio come Piazzolla, Jallu flirta con lo spirito del jazz, prende i suoi rischi, e privilegia lo swing all’interno di un'atmosfera appassionata. Su Oblivion, composizione dell'ultima parte della vita del mostro sacro, invita uno dei flicornisti più audaci della scena jazz francese: Médéric Collignon. Anche nel quartiere portegno di San Telmo dove è nato il tango, questo Piazzolla 2021 ha tutte le carte in regola per essere apprezzato. Louise Jallu vi apporta una dimensione personale molto contemporanea, contaminata dalle sue origini. Firma gli arrangiamenti assieme al direttore del conservatorio di Gennevilliers, Bernard Cavanna, pianista e compositore contemporaneo, compagno di viaggio di Henri Dutilleux e Georges Aperghis, che avrà certamente incoraggiato le aspirazioni rivoluzionarie della sua ex allieva. © Benjamin MiNiMuM/Qobuz

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