Il boss del soul

All’età di 70 anni, Bruce Springsteen è tuttora inarrestabile! Nel 2019, senza la sua E Street Band, il Boss ci ha regalato Western Stars, un album sorprendente in cui si è trasformato in un Glen Campbell del terzo millennio, giocando la carta dell'innocenza e della spensieratezza più che quella della resistenza e della sfida. Un anno dopo, con Letter to You, ha riunito la sua band preferita, la E Street Band - o ciò che ne rimaneva dopo la scomparsa di Danny Federici (2008) e Clarence Clemons (2011) - nel suo home studio del New Jersey per registrare, in soli cinque giorni, dodici canzoni dal vivo come se fosse una riunione di vecchi amici, ancorata agli anni '70.  

  Con Only the Strong Survive, pubblicato nell'autunno del 2022, Bruce Springsteen gioca questa volta la carta 100% soul. Non ci sono dubbi sul contenuto di questo 21° album in studio, composto esclusivamente da cover, per il quale il Boss ha voluto "rendere giustizia al Great American Songbook degli anni ‘60 e ‘70". Tutta da assaporare la gustosa tracklist, tratta dal meglio dei cataloghi della Motown, Stax, Philadelphia International di Kenneth Gamble e Leon Huff e di alcune altre etichette soul e rhythm'n'blues. L’idea vincente del Boss è stata quella di aver riunito alcune vere leggende (come Jerry Butler, Aretha Franklin, i Temptations o Diana Ross e le sue Supremes) con geni dimenticati come Tyrone Davis. Non tutto è completamente vintage, come l'azzeccata Soul Days, una canzone nostalgica di Jonnie Barnett registrata da Dobie Gray nel 2000, o When She Was My Girl registrata dai Four Tops nel 1981! Infine, per dare ancora più forza al progetto, Springsteen ha persino invitato, in due brani, il grande Sam Moore del mitico duo Sam & Dave...  

  Alla fine, Only the Strong Survive emana una gioia sincera e comunicativa. L'allegria domina, anche grazie alla presenza di fantastici coristi come Soozie Tyrell, Lisa Lowell, Michelle Moore, Curtis King Jr., Dennis Collins e Fonzi Thornton. La celebrazione è totale, viscerale. E se il Boss ama aggiungere il suo tocco personale, in particolare mettendo la sua voce in evidenza su ogni traccia, il suo approccio è autentico, evitando così di trasformare questi classici del passato in inni da stadio stile Born to Run. Questo album è anche educativo per i suoi fan più giovani, che scopriranno alcune di queste canzoni per la prima volta. Giovane fan lo è anche lui. Da quando, adolescente incollato alla sua radio AM, ascoltava queste incredibili canzoni "made in Motown" fino a notte fonda... © Marc Zisman/Qobuz  

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