Resurgam

Approfondimenti

Non è la prima volta che Fin Greenall alias Fink cambia pelle. A 45 anni passati, questo incredibile camaleonte barbuto che passa dall’elettronica al folk con una facilità pazzesca pubblicava, all’inizio del 2017, un disco… di blues! Con Fink’s Sunday Night Blues Club, Vol. 1, l’inglese da qualche anno esiliato a Berlino evitava tutti gli stereotipi del genere e comunicava tanto. Era quella la forza di questo disco di blues sui generis e contemporaneo, accuratamente prodotto da Flood. Come in un sogno a occhi aperti, i fantasmi di John Lee Hooker e Lightnin’ Hopkins erano acquattati ma Fink se ne teneva alla larga… Pochi mesi dopo, con Resurgam, l’inglese torna alle sue origini. A quel folk lancinante e ripetitivo misto a soul music. Come frastornato per non dire stravolto dalla parentesi blues di inizio anno. Da notare che il titolo, Resurgam, dal latino resuscitare, deriva da un’iscrizione in latino rinvenuta in una cappella della Cornovaglia, terra natale di Fink, la quale riassume perfettamente l’ispirazione di queste canzoni prodotte ancora una volta da Flood. © MZ/Qobuz