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Celebre produttore di I feel love (Donna Summer) e di musiche di film diventate dei classici del genere (Fuga di mezzanotte, Flashdance…), Giorgio Moroder adotta il suo approccio nostalgico per Queen of the South, serie televisiva americana ambientata nel mondo dei cartelli della droga nel sud degli Stati Uniti. Nobilitando l’autocitazione, questa colonna sonora è piena di rimandi alla disco tipica del compositore nostrano, con quei suoi giri di basso dalle crome imperturbabili che si mescolano a strati sintetici altrettanto ipnotizzanti. Ad accompagnarlo in questa appassionante impresa c’è il produttore Raney Shockne. È nel tema principale (The Queen of the South), come pure in Cemetery stroll o The Lifestyle, che il marchio di fabbrica di Moroder è maggiormente riconoscile, facendo di questa colonna sonora una sorta di sequel distorto di Scarface (uno dei suoi lavori più brillanti). Per la canzone Everybody wants to rule the world, il compositore si fonde nell’ambientazione latino-americana della serie tramite la voce febbrile di Elena Mendoza unita a degli esotici assoli di chitarra. Com’è suo solito, Moroder tortura uno stereotipo musicale fino a consegnarci un piccolo gioiello recante palesemente la sua firma.
Accanto a questi brani atmosferici, troviamo pezzi più aggressivi e freddi, al limite della musica industrial (The Book of falling Kings, Amarrar). Come già per Scarface, Moroder non ci gira troppo intorno quando accompagna la violenza dei cartelli della droga. Ma l’originalità di Queen of the South deriva dal suo rapporto con il genere (gender), poiché qui a condurre le danze sono le donne. Tale modernità del punto di vista si traduce nell’inserimento di voci femminili celestiali, un nuovo cliché apertamente ironico (Confession, The Color of snow). Un grande Moroder. ©Nicolas Magenham/Qotbuz
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Giorgio Moroder, Composer, MainArtist - Raney Shockne, Composer, MainArtist - undocumented, Composer
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Approfondimenti
Celebre produttore di I feel love (Donna Summer) e di musiche di film diventate dei classici del genere (Fuga di mezzanotte, Flashdance…), Giorgio Moroder adotta il suo approccio nostalgico per Queen of the South, serie televisiva americana ambientata nel mondo dei cartelli della droga nel sud degli Stati Uniti. Nobilitando l’autocitazione, questa colonna sonora è piena di rimandi alla disco tipica del compositore nostrano, con quei suoi giri di basso dalle crome imperturbabili che si mescolano a strati sintetici altrettanto ipnotizzanti. Ad accompagnarlo in questa appassionante impresa c’è il produttore Raney Shockne. È nel tema principale (The Queen of the South), come pure in Cemetery stroll o The Lifestyle, che il marchio di fabbrica di Moroder è maggiormente riconoscile, facendo di questa colonna sonora una sorta di sequel distorto di Scarface (uno dei suoi lavori più brillanti). Per la canzone Everybody wants to rule the world, il compositore si fonde nell’ambientazione latino-americana della serie tramite la voce febbrile di Elena Mendoza unita a degli esotici assoli di chitarra. Com’è suo solito, Moroder tortura uno stereotipo musicale fino a consegnarci un piccolo gioiello recante palesemente la sua firma.
Accanto a questi brani atmosferici, troviamo pezzi più aggressivi e freddi, al limite della musica industrial (The Book of falling Kings, Amarrar). Come già per Scarface, Moroder non ci gira troppo intorno quando accompagna la violenza dei cartelli della droga. Ma l’originalità di Queen of the South deriva dal suo rapporto con il genere (gender), poiché qui a condurre le danze sono le donne. Tale modernità del punto di vista si traduce nell’inserimento di voci femminili celestiali, un nuovo cliché apertamente ironico (Confession, The Color of snow). Un grande Moroder. ©Nicolas Magenham/Qotbuz
A proposito dell'album
- 1 disco(i) - 28 traccia(e)
- Durata totale: 01:10:31
- Artisti principali: Giorgio Moroder Raney Shockne
- Compositore: Various Composers
- Etichetta: Lakeshore Records
- Genere: Colonne sonore Colonne sonore
(C) 2018 Lakeshore Records (P) 2018 Lakeshore Records
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