Boarding House Reach

Jack White

Pubblicato il 23/03/18 su XL Recordings
Artisti principali: Jack White
Genere: Musica alternativa e indie

Disponibile in

24-Bit/96 kHz Stereo

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Se l’avessimo detto dieci anni fa, Jack White avrebbe riso. O avrebbe arrossito. Il ragazzo solitario del blues, confinato nell’analogico, scappa per la prima volta fuori da suo campo d’azione abituale. Dopo tutte le collaborazioni degli ultimi anni, questo passaggio alla carriera solista sorprende. È sempre attorno al riff blues che Jack White, all’età di 42 anni, articola il suo primo cruciverba. Questo linguaggio misterioso, all’alba del 2018, sa comunque farsi capire alla perfezione. Schizzi di rock (Respect Commander), jam session turbolente (Ice Station Zebra), congas e percussioni per ritmi afro-cubani spennellati su inserti digitali (Over and Over and Over, Everything’s You’ve ever Learned), momenti gospel su fughe d’organo con le McCrary Sisters di Nashville (Connected by Love), country posato al pianoforte (What’s done is done), intermezzo da camera con CW Stoneking (Abulia e Akrusia), vocoder per miniature funk (Get In The Mind Shaft), parole di Al Capone scritte ad Alcatraz sulla scia dell’Humoresque di Dvořák in stile jazz, qui va bene tutto.

Per questo salto nel buio, l’antico Stripes se l’è presa comoda, fregandosene. Ma anche assumendone tutti i rischi. Prima rinchiudendosi per mesi in studio a Nashville, fuori dalle mura familiari della Third Man Records, scrivendo brani senza il suo strumento, ritrovandosi tra sintetizzatori e nastri sui quali ha registrato. Poi è scappato a New York e a Los Angeles con Carla Azar degli Autolux, Louis Cato, Justin Poree e Bobby Allende, tutti musicisti che di recente hanno collaborato con Kendrick Lamar, tutti crème dell’hip-hop. Artisti con cui non aveva lavorato prima d’ora. Ha dichiarato a proposito: “Alcuni pezzi sarebbero pututi essere un lato intero del disco, un po’ come Miles Davis nel suo periodo Funkadelic. Ma poi, non appena un altro musicista dava il suo apporto, tutto prendeva un’altra forma, cambiando l’intera atmosfera musicale.” Sempre fuori dalla sua comfort zone, White, a cui piace catturare la brutalità di un suono vivace, sporco e ancora palpitante, nato nel sudore, ha scelto di rieditare quelle registrazioni fredde a Los Angeles. Infine, le tredici tracce di Boarding House Reach rappresentano piuttosto bene l’album più frenetico, eccentrico e caldo di Jack White. Eccellente. © Charlotte Saintoin/Qobuz

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Boarding House Reach

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