Il musicista, co-fondatore del duo di musica elettronica Air, nel suo nuovo album da solista si cimenta con il pianoforte e abbandona qualsiasi tipo di artificio.

Mentre i fan attendono con ansia il nuovo tour europeo degli Air (previsto per la primavera del 2024), nuovamente riuniti per celebrare il 25° anniversario del loro album di debutto Moon Safari, JB Dunckel presenta un album di pianoforte solista! Si tratta di un album di 18 brani, tutti strumentali, quasi un viaggio nel tempo risalente fino all’infanzia, dato che il pianoforte è stato il suo primo strumento.

JB Dunckel ci racconta che il titolo, Paranormal Musicality, è un modo per onorare la sua ex insegnante di pianoforte, ora deceduta, che gli ha trasmesso, come lui stesso spiega, “il suo amore per la musica classica in modo gentile e spirituale. Ogni composizione porta il segno del suo spirito, come se la musica potesse risuonare con altri mondi”.

JB Dunckel - Dolphin (Official Video)

JB Dunckel

In questo album, il musicista francese ha compiuto una sorta di esercizio di connessione spirituale, e lo si può sentire fin da Prélude Marin, con quella spirale di note che sale molto in alto. Per questo album, che segue il pop sognante di Carbon del 2022, il processo compositivo è consistito nell’improvvisare durante una serie di stati simili alla meditazione, “lasciando che emozioni, colori e ricordi passassero attraverso le dita delle mani”. Come se stesse cercando di connettersi con la coscienza universale.

JB Dunckel © Pascale Arnaud
JB Dunckel © Pascale Arnaud

E la cosa funziona, con diversi momenti molto belli e profondi come il singolo Key Games, che si sviluppa quasi come un brano pop, con due parti con una strofa e un ritornello (“Una melodia semplice che mi è venuta in mente molto facilmente. Vorrei che fosse sempre così!”, racconta Dunckel), la struggente Spring Emotion e la marcia funebre Mello Walk.

Questo album rende omaggio anche ai suoi “maestri” Ravel e Debussy, a Chopin, Philip Glass e, più recentemente, a Max Richter, le cui produzioni gli hanno rivelato, racconta, “una nuova tavolozza di colori per il pianoforte”. Un mondo che magari potrebbero esplorare insieme in un prossimo album… non sarebbe meraviglioso?

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